Cause
Le cause dell’ipermetropia possono essere un bulbo oculare troppo corto o una diminuzione del potere rifrattivo del cristallino. Può anche essere la cosiddetta presbiopia.
Ipermetropia assiale (o iperopia assiale)
L’ipermetropia assiale è la forma più comune di ipermetropia: poiché in questo caso il bulbo oculare è più corto del normale, anche con la massima accomodazione, l’immagine non è riprodotta nitidamente sulla retina – i raggi di luce incidenti sono convogliati solo dietro la retina in un punto focale comune. Questo è il motivo per cui i soggetti ipermetropi non riescono a vedere nitidamente gli oggetti vicini.
In lontananza la persona colpita può continuare a vedere in modo nitido, ma anche il cristallino deve essere accomodato, perché il suo potere rifrattivo in condizioni di rilassamento non è sufficiente nemmeno per vedere gli oggetti lontani. Ecco perché anche in questo caso i muscoli ciliari, che inducono una curvatura del cristallino e quindi un aumento del potere rifrattivo, sono costantemente tesi.
Un giovane con ipermetropia fino a 4 diottrie non ha problemi nella visione da lontano. Ma per poter vedere un po’ nitidamente a distanza di lettura, cioè a circa 33 centimetri dal corpo, sono necessarie altre 3 diottrie di potere rifrattivo. Ciò significa che l’occhio deve avere un potere rifrattivo totale di 7 diottrie, che non è in grado di fornire in modo duraturo, per cui alla fine insorgono disturbi.
Ipermetropia rifrattiva (o iperopia rifrattiva)
In caso di iperopia rifrattiva, sebbene il bulbo oculare abbia una lunghezza normale, il suo potere rifrattivo è inferiore alla norma. Le conseguenze dell’ipermetropia rifrattiva non differiscono da quella assiale.
Presbiopia
La presbiopia è dovuta al processo di invecchiamento del cristallino. Generalmente insorge a partire dai 45 anni di età. Analogamente all’ipermetropia vera e propria, le persone colpite hanno difficoltà a leggere ad una distanza normale. Tuttavia un paio di occhiali da lettura adatti può risolvere il problema.